Confutazione della teoria genetica dell'ideologia

Uno studio condotto da John Alford presso l'università di Rice, Texas, reso noto in questi giorni, proverebbe che essere di destra o di sinistra non dipenderebbe dalla volontà o dall'educazione ricevuta, ma dal corredo genetico dell'individuo.
Secondo lo studio, pubblicato su New Scientists, progressisti o conservatori si nasce e non si diventa e " cercare di convincere qualcuno a cambiare opinione politica è come cercare di persuaderlo a non avere gli occhi di un determinato colore".
Alla luce di questa nuova teoria, come spiegare dunque le parabole di signori quali Giuliano Ferrara e Sandro Bondi, rispettivamente ex dirigente ed ex sindaco per il partito comunista italiano, o di Tiziana Majolo, ex radicale prima, ex comunista poi, approdati infine alla "corte dei miracoli" dell'Unto di Arcore?
E come giustificare la singolare storia di Ferdinando Adornato, ex PCI, poi improvvisamente trasformatosi in mentore degli "ascari forzitalioti" e recentissimamente accasatosi all'UDC?
E che dire infine dell'ex radicale, ex demoproletario, ex verde Francesco Rutelli recentemente approdato alla dimensione, solo per il momento definitiva, di baciapile?
Che sia l'imprevisto effetto collaterale del consumo di "GRANO" transgenico?

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